Tarocchi della realtà

Tarocchi: come ho iniziato a leggerli – Parte seconda

Tarocchi: come ho iniziato a leggerli – Parte seconda

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Fotografia © Elena Datrino

Quando ho preso in mano il primo mazzo Tarocchi, come ho raccontato nella prima parte del post (se non l’hai letto, clicca qui) ho iniziato a fare tanta pratica di lettura, anche se non ero ancora cosciente di cosa stessi facendo. Da quel momento inizio a leggere carte a più non posso: tutti i clienti del centro olistico in cui lavoravo possono affermare di aver ricevuto una mia lettura a quei tempi; ogni volta che tornavo dalla mia famiglia, erano tutti cavie delle mie sperimentazioni; i miei amici non vedevano l’ora di giocare con me e di farsi leggere le carte.

Non avevo ben capito come, ma ogni volta che aprivo il mazzo, sapevo quello che dovevo dire. Guardavo le immagini, i colori, i simboli, i numeri, la persona di fronte a me, e mi lasciavo ispirare intuitivamente. Non leggevo il futuro ma solo il presente, riuscivo a tradurre in parole i sentimenti che la persona stava provando, offrendo nuove prospettiva della realtà attraverso chiavi di lettura che le carte suggerivano. Il mio obiettivo non era indovinare, ma aiutare l’altro a comprendere ciò che stava accadendo nella propria vita. Era qualcosa di buono per me e di utile per gli altri, per cui continuavo a leggerli, ad ascoltare gli altri e collezionare storie. Tra le persone che ho incontrato in quel periodo, ce ne sono state due che hanno completamente svoltato la mia direzione.

La prima è Luciane, un’insegnante che divulgava, e diffonde ancora oggi, una particolare tecnica che permette di lavorare sui propri blocchi. Questa tecnica aiuta a ritrovare una sensazione di pace e di armonia, lasciando così emergere i propri talenti. Non c’è stato bisogno di chiedermelo due volte che ero già lì a sperimentare. Ho seguito il corso per diventare operatore di questa tecnica e il mio modo di leggere i Tarocchi è cambiato di conseguenza. Inizio ad andare sempre più in profondità, invitando anche chi incontravo per le letture di Tarocchi a indagare sulle proprie radici: la propria biografia personale e quella del proprio albero genealogico possono dare importanti strumenti di interpretazione del nostro presente.
Mi accorgo che tra gli archetipi dei Tarocchi ci sono anche i modelli innati cui ogni essere umano si rifà quando interpreta i ruoli di genitore, quindi padre e madre, ma anche di figlio o figlia. Comprendo così che i Tarocchi sono strumento utile per l’indagine genealogica, un ambito cui mi stavo appassionando.

Da lì a poco conosco Daniela, invece, che attraverso questa stessa tecnica aveva ritrovato la sua naturale inclinazione per la lettura delle carte, che avevano fatto parte di una vita dalla quale aveva cercato più volte di fuggire. In maniera diversa, avevamo fatto un percorso simile ed è per questo motivo che la nostra amica comune ci ha fatto incontrare.

Daniela aveva iniziato a offrire un percorso di formazione per appassionati di carte, insegnando le basi della lettura intuitiva. Le chiedo di partecipare e lei ha subito acconsentito, a patto che le facessi da assistente! Nutrivo molta fiducia in lei, aveva una grande sicurezza nella lettura e sin dal primo incontro ammiravo la sua grande maestria nell’interpretazione delle carte.
Accetto la sua proposta ed è stato proprio mentre la accompagnavo nell’insegnamento che ho deciso che il mio lavoro doveva avere a che fare con i Tarocchi. Sembra qualcosa di innato, leggerli e insegnare a farlo mi viene naturale.

La mia vita è cambiata da quel momento. Avevo appena compiuto vent’anni e mi sembrava già di aver trovato la mia strada, ma non fu allora che iniziai a lavorare professionalmente con i Tarocchi. Questa storia è ancora lunga e quel che ho raccontato finora è solo una sintesi di quei tempi.

Non avevo ancora iniziato a studiarle l’arte e la storia dei Tarocchi ma quello che è accaduto davvero in quegli anni è stato un passaggio fondamentale, senza il quale non avrei potuto continuare ad approfondire. Stavo lasciando cadere tutti le false credenze che avevo sui Tarocchi. I pregiudizi sono dettati dalla mancata conoscenza e l’ignoranza non genera che paura.
Intanto si era accesa una luce. Vedevo la realtà con più chiarezza e cresceva la mia gratitudine per avere accesso a così tanti strumenti in una così giovane età.

Completerò presto il racconto di questa storia. Compio trent’anni – proprio oggi – quindi puoi ben immaginare quante ne sono passate prima di arrivare sin qui.

Quest’articolo, per ora, è dedicato a chi vede i Tarocchi con timore o con rigetto. Hai avuto una brutta esperienza con le carte o semplicemente la tua visione è frutto di tanti sentito dire, senza mai averne fatto esperienza? Hai ancora quella sensazione di fascinazione mista a repulsione? O i Tarocchi hanno fatto anche a te un dono, rivelandosi per la loro vera natura?

Ti va di raccontarmi la tua storia, la tua prospettiva sui Tarocchi? Scrivi nei commenti o in privato, se non vuoi condividere pubblicamente la tua storia, ne farò tesoro. Potrebbe essere simile alla mia o del tutto diversa, sono sicuro che non esista un percorso uguale per tutti. Più apprendo sulla complessità dell’essere umano, imparando le arti per la conoscenza di sé, e più capisco che c’è tanto ancora da scoprire, conoscere e studiare su questi temi. E su se stessi.

Alberto

Incontro le persone che vogliono scoprire il perché di ciò che accade nella loro vita per poter essere liberi di creare la propria realtà. Leggi tutto...

3 commenti

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  1. Silvia

    29 gennaio 2021 at 21:10

    Grazie Alberto, mi è piaciuto leggerti e scoprire come ti sei avvicinato a questo mondo misterioso degli Arcani. È un mondo che mi affascina da sempre ed in questo periodo della mia vita mi sto avvicinando anch’io allo studio ed alla lettura di essi. Ho un problema però, non riesco a lasciarmi andare nelle interpretazioni e sì che sono una pesci con luna e mercurio in pesci, quindi super sensibile, intuitiva e persino medianica (dice il tema natale). Ho spesso intuizioni forti che mi arrivano ella vita quotidiana, ma se mi devo mettere in contatto con questa parte di me ecco che subentrano la razionalità e la paura di sbagliare che mi bloccano. Spero di farcela a sbloccarmi ed a lasciarmi andare perché mi piacerebbe poter utilizzare questo mezzo (i tarocchi) per aiutare me stessa e gli altri.
    Sono contenta di averti conosciuto, grazie per condividere la tua esperienza con noi. 🙂
    Ciao, Silvia

    • Alberto Manieri

      30 gennaio 2021 at 17:43

      Grazie Silvia per condividere qui la tua esperienza. Hai raccontato una sensazione comune a molte persone e hai centrato il punto: la parte difficile non è “sentire” ma fidarsi delle proprie intuizioni, seguirle e affidarsi a una parte irrazionale del proprio sé, una parte invisibile e intangibile che difficilmente si può spiegare.
      Sono contento di conoscerti, mi auguro di aprire un bel dialogo costruttivo su questo e altri temi affini! 🙂

  2. Silvia

    30 gennaio 2021 at 23:17

    Si mi piacerebbe molto! Sono da sempre affascinata da tutto ciò che è mistero, magia (della vita) evoluzione spirituale e scoperta del sacro Divino. Amo la natura e la sua bellezza, ma di fronte ad un cielo stellato resto senza fiato… Sarà bello condividere, grazie a te!
    🙂

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