Interprete di realtà

Responsabilità: Chi fa girare la giostra?

Responsabilità: Chi fa girare la giostra?

Responsabilità: Chi fa girare la giostra?

Quando le cose non vanno come vorresti cerchi sempre un colpevole con cui prendertela?
Prendiamo ad esempio un contesto come può essere qualsiasi sistema: un’azienda, una famiglia o un Paese intero.
Capita spesso di sentire lamentele da parte di dipendenti di aziende nei confronti dei loro capi, rispetto a ingiustizie ricevute o a trattamenti non desiderati. In molti casi viene scelta la via della non contestazione, incassare il colpo e non denunciare l’ingiustizia, un po’ per non rischiare di perdere il lavoro e un po’ perché “in azienda funziona così”. Quel “così” vuol dire rispettare le regole del sistema o significa rassegnarsi?

Credo ci sia una linea, neanche tanto sottile, tra accettazione e rassegnazione. Accettare significa ammettere la condizione di una determinata situazione, ma non vuol dire rinunciare alla possibilità cambiarla.
È vero che il pesce puzza sempre dalla testa e che le regole sono stabilite da chi è a capo del sistema, ma finché tutti continuiamo a salire sulla giostra siamo contribuendo invisibilmente al suo funzionamento.

Se viviamo in un sistema di cui non apprezziamo le regole, lamentarsi non spezzerà la catena. Più è grande il sistema è più sembra difficile cambiarlo. Ma quali sono le possibilità che sia proprio il tuo contributo a permettere il cambiamento? Smettiamo di vedere vittime e carnefici dovunque. Ogni nostra azione può cambiare il sistema in cui siamo inseriti, perché ne siamo parte integrante. Possiamo contribuire a mantenerne l’ordine, funzionale o meno che sia, o possiamo essere la scintilla del cambiamento.

Chi fa girare la giostra? Se scegli di non comprare i biglietti per salici su, prima o poi, smetterà di girare.
Credo che ognuno di noi possa fare di più per cambiare le cose. Altrimenti le cose cambiano da sole, in modi che non sempre ci piacciono! Siamo parte di un sistema complesso formato a sua volta da diversi sistemi, in ognuno dei quali svogliamo una funzione. Non dico di identificarci nell’intero sistema, ma di riconoscere la nostra funzione al suo interno. Tornando all’esempio dell’azienda: Che ruolo svolgo qui dentro? Qual è la mia funzione? Perché sono qui?
Una volta identificato il nostro ruolo, che non coincide solo con la posizione – in questo caso professionale – il primo passo è chiedere il senso che ha per noi ricoprirlo. Dopo aver appurato e accertato questo, si può iniziare ad orchestrare un vero cambiamento.

La responsabilità è l’abilità a rispondere alle situazioni che ci troviamo a vivere.

Fotografia: flikr © Marcus Circus

Alberto

Incontro le persone che vogliono scoprire il perché di ciò che accade nella loro vita per poter essere liberi di creare la propria realtà. Leggi tutto...

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